Venite a scoprire un incantevole parco caratterizzato da enormi distese di rigogliosa radura, a scoprire le attività da intraprendere con amici e famiglia, ma anche da soli, per vivere un’esperienza nel cuore dell’Emilia Romagna.
Parco Regionale dell’abbazia di Monteveglio: cosa c’è da sapere
Comprendendo gran parte della valle del Samoggia, il parco di Monteveglio viene sormontato da un’altura dove è possibile visitare i resti del castello medievale e la stessa Abbazia di Santa Maria di Monteveglio.
Addentrandovi per il parco scoprirete una strutturata rete di percorsi atta alla scoperta del territorio nella sua interezza, che favorisce la scoperta di luoghi dalla vista di inestimabile bellezza. Per la vostra sicurezza, è necessario utilizzare esclusivamente questi percorsi.
Parco Regionale dell’abbazia di Monteveglio: caratteristiche del territorio
Osservare un paesaggio collinare ci apre la mente e il cuore, così come respirare l’aria fresca delle tessere di bosco sparse per le valli e i prati, tra i vigneti e le distese di ciliegie. Qui, le storiche stradine, i sentieri, anticipano preziose e graziose architetture di piccoli conventi.
Perdetevi tra i tanti e vari habitat creatasi per accogliere la flora e la fauna tipica dell’ambiente collinare. Il paesaggio custodisce inoltre un’importante eredità geologica e mineralogica, testimonianze dirette lo sono ad esempio il bacino di Pan Perso, ma molti altri ancora tutti da scoprire.
Se visitato in alcuni periodi in particolare, al parco di Monteveglio potrete osservare le incantevoli fioriture del bucaneve, dell’erba trinità, del dente di cane, di rare orchidee e di altre bellissime specie di flora locale.
Sentieri natura ed itinerari del parco nazionale di Monteveglio
I Sentieri Natura sono percorsi tematici dedicati alla scoperta di ambienti o aspetti di particolare valore e significato nel contesto territoriale nel quale sono inseriti.
Sono organizzati in un numero variabile di stazioni nelle quali, mediante l’impiego di un adeguato apparato segnaletico, vengono illustrati i motivi generali di interesse del percorso e suggerite puntuali osservazioni su elementi naturali, storici o paesaggistici presenti in prossimità delle singole stazioni.
Gli itinerari sono invece percorsi per lo più escursionistici che si sviluppano nei vari settori dell’area protetta e avvicinano alle sue principali emergenze, spesso ripercorrendo tratti significativi della viabilità storica del territorio.
– Partenza: Centro Parco San Teodoro
– Tempo di percorrenza: 20′
– Difficoltà: Turistico
– Lunghezza: 800 m
Il Sentiero Natura “La corte e i prati di San Teodoro” si sviluppa nelle immediate vicinanze del Centro Parco ed offre ai visitatori l’opportunità di approfondire la conoscenza degli aspetti più significativi dell’antico nucleo rurale di San Teodoro e dei terreni a esso storicamente collegati. Il sentiero si articola in due distinte porzioni concepite per essere percorse sia separatamente che di seguito. La prima parte è un breve percorso ad anello che si sviluppa all’interno della corte di San Teodoro; in questa prima porzione gli elementi salienti sono l’antico nucleo rurale con l’abitazione, la stalla-fienile, un modesto e recente rustico e il pozzo, che nell’insieme costituiscono una notevole testimonianza delle tipologie costruttive tradizionali, e gli spazi di pertinenza della corte, con il vecchio filare di gelsi che segnava il confine con la parte coltivata.
La seconda parte del sentiero disegna un ampio percorso ad anello, che si stacca dal tracciato precedente a partire dal filare di gelsi, e risale la dolce pendice che segna il piede del colle di Monteveglio. La piacevole passeggiata, offre un discreto scorcio del tipico paesaggio agrario che ha per secoli caratterizzato la campagna bolognese, con le piantate (i filari di vite maritata a sostegni vivi) che si alternavano a regolari appezzamenti coltivati a prato o a cereali. Nel tratto più a monte il tracciato costeggia un lembo di bosco e un arbusteto, offrendo l’occasione per osservare da vicino ambienti a carattere più naturale, oggi diffusi su gran parte del colle di Monteveglio.
– Partenza: Parcheggio viale dei Martiri
– Tempo di percorrenza: 2h30′
– Difficoltà: Escursionistica
– Lunghezza: 5,3km
– Periodo consigliato: da marzo a ottobre (fangoso in caso di piogge recenti)
L’itinerario nasce dall’unione di due vecchi itinerari (“Il rio Ramato” e “Salita a monte Gennaro”) per permettere un’escursione ad anello semplificandone la lettura sulla carta e contemporaneamente la segnaletica sul territorio. Prende il via dal grande parcheggio situato all’ingresso dell’abitato di Monteveglio e si inoltra all’interno della vallecola del piccolo corso d’acqua addentrandosi in un bosco umido dove, poco distante, si incontra la “sorgente ramata” che deve il suo nome alla colorazione conferita dal deposito di ossidi e idrossidi di ferro. Lungo le rive, tra noccioli e sambuchi, spiccano il carpino bianco e piante erbacee legate agli ambienti umidi e freschi come il bucaneve. A circa metà del corso del rio, si affronta una decisa scalinata che porta l’itinerario fuori dalla vallecola nei pressi dello stagno didattico e dei vecchi coltivi ora mantenuti a prateria. Al termine dei coltivi si prende a destra seguendo il piccolo sentiero a sbalzo sulla forra generata dal piccolo rio Africa che in breve conduce all’interno del bacino calanchi dell’Africa, all’interno del quale si raccolgono le acque che danno vita al rio Ramato. Una decisa discesa (scivolosa in caso di fondo umido) porta all’interno dell’anfiteatro per risalirlo sul versante opposto lungo le pendici del monte Gennaro. Circa a metà dell’anfiteatro è possibile, prendendo il percorso di collegamento che stacca sulla sinistra, raggiungere via Volta. Proseguendo invece la salita verso la cima di monte Gennaro si attraversa un bosco di roverelle all’interno del quale, durante la primavera, fioriscono splendide orchidee per sbucare sul versante settentrionale del monte caratterizzato da un esteso impianti di vite. Dalla sommità di monte Gennaro, caratterizzata da un gruppo di cedri e querce all’ombra dei quali è possibile una sosta ristoratrice, si ammira un ampio panorama sul colle dell’Abbazia, la testata di valle del Rio Ramato e i calanchi di Pan Perso. Ripercorrendo poche decine di metri a ritroso ci si riporta nei pressi del vigneto e si segue sulla sinistra (per chi scende) il percorso che in breve ci porta su via Sassuolo.
Da qui il percorso segue la strada asfaltata passando accanto al nucleo storico della Cappella, un tempo vasto possedimento dei canonici di Monteveglio, nella cui corte, vicino al grande forno-pollaio, spicca una grande roverella, tra le più maestose del parco. Continuando
in discesa si giunge nuovamente al parcheggio iniziale.
– Partenza: Cimitero Monteveglio alto
– Tempo di percorrenza: 60′
– Difficoltà: Escursionistica
– Lunghezza: 1,5 km
– Periodo consigliato: da marzo a ottobre
L’itinerario è un approccio ideale al territorio dell’area protetta e offre un’ampia panoramica sui paesaggi, gli ambienti e le testimonianze storiche del luogo. Il tracciato si sviluppa in prevalenza su sentieri in terra battuta e può in qualche breve tratto risultare fangoso dopo le piogge. Il percorso inizia dall’ingresso del borgo medioevale e nel tratto iniziale costeggia le ripide scarpate del colle della Cucherla per poi scendere nell’ampio bacino calanchivo dal quale ha origine il Rio Ramato. Lasciata l’area calanchiva, il percorso segue per un breve tratto la valletta di un affluente del Rio Ramato per poi inoltrarsi in un lembo di bosco tipicamente collinare, il cui sottobosco custodisce preziose fioriture di orchidee e specie erbacee rare e protette. All’uscita dal bosco si apre il paesaggio dei “vecchi coltivi”, terreni che sino a qualche decennio fa erano coltivati o adibiti al pascolo e tuttora conservano assetti ed elementi che richiamano il paesaggio agricolo tradizionale. All’interno dell’area si trova anche un piccolo stagno artificiale, realizzato negli anni ’90 a servizio dell’attività di educazione ambientale. Dall’area dei vecchi coltivi il sentiero risale costeggiando altri campi abbandonati e in parte già riconquistati dalla vegetazione spontanea per sbucare nei pressi del cimitero a pochi passi dalla torre di accesso al borgo.
– Partenza: Cimitero Monteveglio alto
– Tempo di percorrenza: 40′
– Difficoltà: Escursionistica
– Lunghezza: 800 m
Il sentiero, breve e ad anello, si sviluppa sulle pendici del colle che fronteggia il castello e unisce l’interesse relativo al tradizionale paesaggio della collina con quello storico legato alle fortificazioni che in epoca medievale completavano il sistema difensivo del castello di Monteveglio, interessando appunto il colle della Cucherla (296 mt) e altri rilievi vicini. Esso, chiamato tra il secolo XVII e il XVIII Monte Calvario per l’aspetto spoglio e una croce sulla cima, ospitava la cappella detta Madonna della Cucherla.
Oggi la sommità del rilievo, a cui si giunge costeggiando un antico vigneto, è rivestita da un boschetto ceduo di roverella e orniello. In primavera e all’inizio dell’estate nei punti più luminosi fioriscono varie specie, tutte protette, di orchidee. Sul versante meridionale, grazie al microclima favorevole, vegetano esemplari di fico, mandorlo e olivo.
– Partenza: Parcheggio Viale dei Martiri
– Tempo di percorrenza: 40′
– Difficoltà: Escursionistica
– Lunghezza: 1km
L’itinerario collega il parcheggio di Viale dei Martiri con la Torre del Castello di Monteveglio, l’antico abitato e l’Abbazia di Santa Maria Assunta, le più rilevanti emergenze storiche. Il punto di partenza dell’itinerario, che richiede circa 40 minuti di cammino, si trova nei pressi del parcheggio all’inizio di viale dei Martiri, all’entrata dell’abitato moderno, dove una breve scalinata si addentra nel bosco in direzione del colle di Monteveglio. Il bosco misto che riveste i ripidi versanti del colle protegge il percorso seguendo l’antica via della Costa, originaria strada di accesso al Castello. Attraversata la strada asfaltata, l’itinerario riprende a salire, lambendo l’oratorio della Madonna di San Luca, per raggiungere la sommità del colle, nei pressi del piccolo cimitero di Monteveglio Alto, e la porta di ingresso dello storico complesso del castello e dell’abbazia.
Il tracciato si sviluppa su agevoli sentieri inerbiti o in terra battuta, che solo per brevi tratti possono diventare fangosi dopo le piogge. Per superare i 150 m circa di dislivello tra il Centro Parco e la sommità del colle, la salita è costante, con tratti più impegnativi e altri con lievi pendenze. Lungo il percorso vi sono alcune stazioni, segnalate dai tradizionali cartelli verdi e bianchi delle aree protette regionali, che suggeriscono osservazioni e forniscono informazioni sui temi legati all’itinerario.
Scarica i percorsi
Clicca qui per scaricare in PDF i percorsi del Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio.
Fonte percorsi: Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Orientale